Decreto Semplificazioni, intervento in aula del senatore Augussori

Roma, 3 settembre: Oggi il senatore lodigiano Luigi Augussori è intervenuto nell’aula di Palazzo Madama sul Decreto Semplificazioni, un provvedimento migliorato grazie ai molti emendamenti della Lega approvati in Commissione ma, nel suo complesso, ancora insoddisfacente.

VIDEO DELL’INTERVENTO

RESOCONTO STENOGRAFICO DELL’INTERVENTO:

AUGUSSORI (L-SP-PSd’Az). Signor Presidente, onorevole rappresentante del Governo, relatori e colleghi senatori, inizierò questo intervento sulla conversione del cosiddetto decreto semplificazioni dando lettura di quello che la Treccani riporta come definizione del termine: «rendere semplice o più semplice, rendere più agile e funzionale, facilitare, agevolare, alleggerire». Tra gli esempi indica: «semplificare un procedimento industriale; semplificare la contabilità di una ditta; semplificare l’amministrazione dello Stato» ed è su questo che mi soffermerò.

Migliorare la vita dei nostri concittadini, rendere più agevole e, appunto, semplice la loro vita è la funzione principale del nostro ruolo parlamentare. Certo, c’è l’attività a tutela del nostro territorio, certo ci sono i grandi temi indirizzati dalle diverse linee politiche dei vari partiti, ma se siamo qui su questi scranni è proprio per emanare leggi come questa, ed è per questo che, nel rispetto del nostro datore di lavoro – il cittadino elettore – come Gruppo di senatori della Lega abbiamo profuso il massimo sforzo per integrare e migliorare un testo che – è corretto riconoscerlo – aveva più di uno spunto positivo e condivisibile.

In Commissione è stato svolto un lavoro costruttivo, iniziato con più di cento audizioni e concluso con un serrato confronto durante gli ultimi dieci giorni per esaminare i quasi tremila emendamenti presentati. Anche grazie al contributo della Lega e ai nostri 37 emendamenti approvati, posso affermare che il testo uscito è sicuramente migliore di quello che avrebbe fatto da sola la maggioranza in tantissimi dei temi trattati. (Applausi).

Unica grave eccezionale è l’articolo 10, quello sulle norme edilizie, decisamente peggiorato da un emendamento del Gruppo Liberi e Uguali che ha introdotto elementi di forte complicazione che non condividiamo e denunciamo a gran voce.

C’è stato, come dicevo, un confronto intenso, a volte anche aspro, con tematiche sostenute con passione ma sempre ben argomentate, e questo sicuramente è stato, in una fase storico-politica in cui è facile costume additare le istituzioni democratiche, un elemento utile a ridare dignità al ruolo del Parlamento, alla sua centralità e al riequilibrio dei poteri tra Esecutivo e Legislativo. È vitale questo fatto perché se trasformate quest’Aula in un luogo in cui si ratificano solo decisioni prese altrove, non facciamo un servizio al Paese ma lo mandiamo alla deriva. (Applausi).

I colleghi senatori della Lega il cui intervento seguirà il mio illustreranno nel dettaglio le singole tematiche: opere pubbliche, giustizia, trasporti, enti locali, digitalizzazione ed innovazione, ambiente ed energia, ma mi si permetta di elencare alcuni degli interventi emendativi dalla Lega proposti ed approvati: quello forse più importante è la proroga fino al 31 dicembre 2021 del regime semplificato per gli appalti; l’estensione anche al Centro-Nord del Paese della norma, prevista finora solo per il Sud, che eroga contributi a fondo perduto e mutui agevolati per i giovani agricoltori; lo sblocco degli esaminatori abilitati per smaltire l’enorme arretrato delle richieste di patenti; l’accelerazione per gli ammodernamenti degli stadi sportivi; il rinvio al termine dello stato di emergenza della conversione al digitale per i piccoli Comuni ora in forte carenza di personale; l’aumento della platea obbligata a fornire servizi web accessibili alle varie disabilità; le semplificazioni burocratiche per il mondo accademico; la proroga della legge Tremonti ambiente; norme per garantire l’efficienza e la tempistica dei servizi rivolti al pubblico che devono funzionare anche in regime di smart working.

È giusto però ricordare anche cosa manca nel provvedimento: mancano i voucher per i lavoratori dell’agricoltura e del turismo; manca una maggiore attenzione al mondo dei disabili, la lingua dei segni per i non udenti e aiuti a chi sfortunatamente deve muoversi con le carrozzine (Applausi); mancano gli appalti a chilometro zero per supportare l’economia dei territori e ridurre i gravami sull’ambiente; manca una soluzione al problema di carenza di personale tecnico e segretari comunali negli enti locali; manca la cancellazione dell’ormai inutile modello F23; mancano misure concrete per lo sviluppo e la ricerca per favorire l’economia circolare; manca una vera semplificazione delle valutazioni di impatto ambientale, poiché sono enunciati solo i soliti buoni propositi, ma non ci sono impatti concreti ed attuabili; manca infine la madre di tutte le semplificazioni, ossia il taglio delle tasse. (Applausi). Con 100 miliardi impegnati per l’emergenza Covid, si potevano trovare i 15 miliardi necessari per attuare la flat tax e dare respiro strutturale al portafoglio di milioni di cittadini in difficoltà.

Mi si permetta infine un inciso su una proposta del MoVimento 5 Stelle che è entrata nel testo e che mai ci saremmo aspettati di vedere: la soppressione sino a tutto il 2023 della procedura di dibattito pubblico preventiva alla realizzazione di opere pubbliche di rilevanza sociale e con impatto ambientale. Viene così zittito tutto l’associazionismo socio-ambientale più o meno spontaneo. Non ci sono più i cittadini portavoce, non ci sono più le scatolette di tonno da aprire; non esiste più quindi lo slogan «uno vale uno», che è stato sostituito da: «non disturbare il manovratore». (Applausi). Il MoVimento 5 Stelle ha scelto di suicidarsi, ma forse, davanti al prospettarsi di una lunga agonia, ha fatto pure bene.

Avviandomi alla conclusione, mi si permetta di ringraziare per il lavoro svolto, oltre ovviamente a tutti i senatori della Lega nella 1a e nell’8a Commissione, i presidenti di Commissione Parrini e Coltorti per la loro corretta gestione, i relatori Sudano e Garruti, sempre disponibili, i vari membri del Governo che si sono succeduti durante i lavori, i ministri D’Incà e Pisano, il vice ministro Margiotta, che è qui presente e che ringrazio personalmente, e i sottosegretari Malpezzi e Castaldi, oltre a tutti i senatori di maggioranza e di opposizione con cui abbiamo di fatto convissuto giorno e notte in quest’Aula.

Concludo sottolineando che, come Lega, abbiamo saputo dare un fattivo contributo al Paese anche dall’opposizione e che faremo ancora meglio appena saremo tornati al Governo. (Applausi).

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