Da più di un quarto di secolo la mia vita si è identificata con la militanza nella Lega. Sin da ragazzino mi sono appassionato alle proposte dalle storiche Lega Lombarda e Liga Veneta e dall’energia con cui venivano rappresentate e sostenute le istanze a favore di un popolo che aveva dimenticato di essere tale.
Il merito storico che va riconosciuto al movimento fondato da Umberto Bossi è quello di aver fatto rialzare la testa e chiedere ad alta voce il rispetto dei propri diritti, della legalità e della propria libertà, da parte di genti abituate solo a lavorare rimboccandosi le maniche sempre più a fatica.
Ho vissuto e partecipato, in alcuni casi con estrema passione e pagandone lo scotto duramente, tutte le stagioni politiche, più o meno positive, durante le quali seppur con declinazioni diverse ci siamo impegnati, come una grande famiglia, nella realizzazione del nostro ideale di autonomia e valorizzazione dei territori.
Nel corso di cinque lustri ho ricoperto svariati incarichi locali sia in ambito politico che amministrativo e mi ritengo fortunato di aver avuto l’occasione di essere stato chiamato ad impegnarmi nella massima struttura dirigenziale nella storica sede di via Bellerio al fianco di esponenti di spicco quali Roberto Calderoli, Giancarlo Giorgetti, Roberto Maroni, Paolo Grimoldi e tanti altri.
Ora sotto la guida di Matteo Salvini stiamo vivendo una pagina memorabile della storia della Legla: le nostre idee sono state capite ed apprezzate su tutto il territorio nazionale e questo ci da la carica per sostenere le sfide che dobbiamo affrontare per raddrizzare questo paese colpito da un’assurda legislazione europea e da scelte scellerate dei governi di sinistra.