Decreto Covid, Augussori (Lega): nessuna fiducia al governo M5%

Roma, 23 settembre: sulla conversione, a mezzo fiducia, del decreto Covid è intervenuto oggi in Senato il senatore lodigiano Luigi Augussori con una dichiarazione di voto che ha toccato a 360° la situazione creata da un Governo che non dà priorità alle esigenze reali del paese:
👉🏻1/3 dei parlamentari oggi è delegittimato dal Referendum ed 1/3 dei senatori è a 5Stelle, o meglio Movimento5%;
👉🏻ancora una volta la democrazia a 5Stelle si tramuta in doppia fiducia, prima alla Camera poi al Senato;
👉🏻oggi il Governo proroga l’emergenza: limita la libertà con atti amministrativi prorogando ulteriormente e unilateralmente la legittimità dei DPCM;
👉🏻unica vera emergenza oggi: incapacità del Governo a rispondere ad emergenza economica e sociale, a far avere mascherine a scuole e seggi;
👉🏻le soluzioni del Governo all’emergenza economica e sociale? Porti aperti all’immigrazione illegale ed incontrollata e reddito di divananza!!
👉🏻dopo i segreti sul comitato tecnico scientifico, il Governo in questo decreto Covid proroga i vertici dei servizi segreti: no confronto con opposizioni, limitazioni per gli stessi vertici dei servizi, di fatto assoggettati a Conte. Il Governo ha forse qualcosa da nascondere?

VIDEO DELL’INTERVENTO

RESOCONTO STENOGRAFICO DELL’INTERVENTO:

AUGUSSORI (L-SP-PSd’Az). Signor Presidente, ci troviamo in quest’Aula a votare l’ennesima conversione di un decreto-legge sull’emergenza Covid-19, ma la situazione in cui lo facciamo è totalmente nuova. Siamo di fronte, infatti, ad un Parlamento delegittimato, non solo per l’esito del referendum, con cui gli elettori hanno confermato che un terzo di noi non dovrebbe più essere qui, bensì perché il partito che occupa un terzo dei seggi del Senato lo fa in modo abusivo, avendo ormai meno del 10 per cento dei voti del Paese. (Applausi).

Ci troviamo, ancora una volta, a votare la conversione di un decreto-legge, dopo che è stato approvato con la fiducia alla Camera e dopo un rapidissimo passaggio in Commissione, senza alcuna possibilità di intervento, anche a fronte di emendamenti di assoluto buonsenso.

Questo ramo del Parlamento dovrà digerire questo provvedimento e farlo in fretta, perché siamo a poche ore dalla sua decadenza. Questa è la tanto sbandierata democrazia del MoVimento 5 Stelle (anzi, scusate, forse dovrei usare il nuovo nome: Movimento 5 per 100). (Applausi).

Con il provvedimento in esame non votiamo, come qualcuno vorrebbe far credere, la proroga dello stato di emergenza, che è stata già stabilita dal Governo a fine luglio; questo decreto-legge permette invece a Giuseppe Conte di continuare a limitare le libertà costituzionalmente garantite tramite atti amministrativi.

Anche se non è quello che viene posto alla nostra attenzione, molto ci sarebbe da dire anche sulla proroga dello stato di emergenza. Nel nostro Paese non c’è più, per fortuna, un’emergenza sanitaria come quando, nella scorsa primavera, gli ospedali erano in stress gestionale. L’incremento dei positivi registrato nelle ultime settimane è per lo più dato da soggetti asintomatici che emergono grazie al maggior numero di tamponi effettuati.

Vi chiedo: il minimale aumento di malati e di decessi, che nessuno nega, è tale da giustificare lo stato di emergenza in modo maggiore rispetto ai morti di infarto, di tumore o di incidente stradale? Perché, allora, non dichiariamo lo stato di emergenza anche per queste categorie? L’unica inconfutabile emergenza è data dalla vostra incapacità di gestire la situazione, dalla vostra incapacità di gestire la crisi economica, dalla vostra incapacità di predisporre un piano nazionale per l’autunno, dalla vostra incapacità di gestire la scuola! (Applausi).

Non siete capaci nemmeno di fornire le mascherine agli scrutatori ai seggi. (Applausi). Arcuri e Lamorgese le hanno dovute chiedere in prestito alle Regioni per poi, forse, restituirle quando arriveranno quelle che hanno comprato per le elezioni. Vergognatevi! (Applausi).

Il provvedimento in esame, invece di normare aspetti fondamentali delle libertà individuali, non fa altro che prorogare la possibilità di utilizzo dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri che, come sottolineato più volte da tantissimi costituzionalisti, sono uno strumento inadeguato. Come abbiamo ripetuto più volte, si tratta di un mero atto amministrativo di rango secondario, che non potrebbe assolutamente interferire sulle libertà di movimento, di riunione, di religione e di impresa, come invece avvenuto negli ultimi mesi.

La nostra Costituzione prevede, all’articolo 77, uno specifico strumento legislativo da adottare in condizioni di necessità e di urgenza: il decreto legge, che è sottoposto al vaglio del Capo dello Stato (proprio per la sua importanza di intervento in situazioni straordinarie) e, soprattutto, a quello del Parlamento (deputato alla sua conversione). La nostra Costituzione prevede quindi, anche in casi straordinari e urgenti, un ruolo attivo del Parlamento per garantire l’equilibrio tra i poteri. I decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri sono semplici atti normativi secondari e, come tali, non solo sono sottratti al vaglio successivo del Parlamento e del Presidente della Repubblica, ma sono insindacabili anche ex post, in quanto sfuggono al controllo successivo della Corte Costituzionale.

Tali decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri hanno invece inciso in maniera rilevante sui diritti inviolabili e sulle libertà fondamentali di ogni individuo e della collettività, fino a giungere a comprimerli completamente e continueranno a farlo per tutto il tempo della proroga che si vuole concedere con il presente decreto-legge.

Come se non bastasse, il provvedimento contravviene anche all’impegno che il Governo aveva assunto solennemente dinanzi al Parlamento, in virtù del quale si era impegnato ad adottare eventuali nuove misure limitative o sospensive delle libertà fondamentali e dei diritti inviolabili previsti e tutelati dalla Costituzione con legge o atto avente forza di legge. Solo con quelli! (Applausi).

Il decreto-legge in esame, prorogando le norme emergenziali, contribuisce oltretutto ad aumentare un clima di tensione che incide negativamente sull’economia nazionale. Bisognerebbe concentrare l’attenzione su poche e semplici norme di prevenzione (mascherine, distanziamento e igiene), sul ritorno graduale e prudente alla normalità e sul rilancio dell’economia e delle imprese. Si rimane invece in balia del caos dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, dei banchi a rotelle, dei monopattini, dei bonus e del reddito di «divananza» (strumenti che risultano del tutto privi di effetti a lungo termine). (Applausi).

Ma se, come dite, lo stato di emergenza è davvero così necessario, perché continuate a permettere e ad incentivare gli ingressi illegali nel nostro Paese? (Applausi). Ma certo, garantite per tutti i clandestini tutti i controlli, tamponi rapidissimi, assistenza sanitaria, luoghi confortevoli e navi di lusso dove trascorrere la quarantena, tutte cose che però non siete in grado di garantire agli italiani. Prima lo straniero, prima il clandestino, questo è il vostro motto. (Applausi). Avete fatto quadruplicare gli sbarchi, con lo scopo di assicurare quella che per voi è la vera emergenza politica: quella di far riprendere il business dello sfruttamento, il business dell’accoglienza, il business del caporalato e della schiavitù, il business della malavita, senza contare i tantissimi ingressi che non siete in grado di controllare, come ad esempio quelli della pista balcanica. Così facendo, state mettendo a rischio la salute dei cittadini, siete degli irresponsabili e prima o poi ne dovrete rendere conto. (Applausi). Siete così attenti a pensare ai clandestini che vi siete dimenticati di una fetta di connazionali tanto importante quanto estremamente delicata, quella dei lavoratori fragili, degli immunodepressi e di coloro che sono tutelati dalla legge n. 104. Fino a fine luglio, i decreti precedenti avevano previsto una tutela per queste categorie fortemente a rischio, che lo sono tutt’ora, anche di fronte ad una carica virale limitata come quella in circolazione in questo momento. In questo, ve ne siete dimenticati. Avete detto a queste persone: andate in fabbrica, andate sul treno, andate sul tram, anzi attaccatevi al tram, per voi i soldi non li abbiamo stanziati, perché stiamo ancora facendo i calcoli dell’impegno di spesa. Se volete, però, vi regaliamo un monopattino. (Applausi). Questo gli avete detto. Li state esponendo ad un rischio inutile, ve ne rendete conto?

Concludo, Presidente, toccando un tema estremamente delicato, il comma 6, che va a modificare le modalità di rinnovo dei vertici dei Servizi segreti, una disposizione estremamente grave per tre motivi. Il primo è che non vi è stata alcuna anticipazione al dibattito parlamentare e non c’è stato alcun confronto con le forze d’opposizione, cosa che dovrebbe essere sacrosanta quando si interviene sui cardini delle garanzie repubblicane e su una legge che, come in questo caso, era stata approvata con la condivisione di tutto l’arco costituzionale. Il secondo è che si va a limitare l’autonomia dei vertici dei Servizi dando a Conte un potere che nessun altro Presidente del Consiglio ha avuto negli ultimi ottant’anni. Lo stesso Copasir ha richiesto una modifica perché si intervenga quantomeno per definire tempi e modalità delle proroghe. Questo fatto gli è stato ricordato anche questa mattina dal senatore Arrigoni, ma voi fate orecchie da mercante e tirate dritto su un testo che – lo sappiamo tutti – è inviso anche a gran parte della vostra maggioranza. Il terzo è che non vi è alcuna ragione di inserirla in un provvedimento come questo, che tratta tutt’altro e che per il principio di omogeneità del decreto avrebbe dovuto essere stralciata. È una vera e propria forzatura, che pone degli interrogativi molto pesanti. Se c’è un nesso tra Servizi segreti e Covid, adesso ci dite qual è. (Applausi). La casa della democrazia, questo Parlamento, deve essere di vetro, deve essere trasparente, non può esserci nemmeno il minimo dubbio che qualcosa di poco chiaro sia accaduto, magari nei rapporti con una potenza straniera orientale. (Applausi). E questo non è l’unico punto oscuro: ci sono i verbali del Comitato tecnico-scientifico sulle zone rosse, resi pubblici in ritardo e solo parzialmente e ci sono i dossier sulle previsioni della pandemia tenuti segreti e di cui non venne data informazione alle autorità sanitarie e ai governatori delle Regioni. Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova, la prova che gli italiani stanno pagando un conto troppo caro ad un premier e al suo movimento che ad ogni elezione viene umiliato dal voto popolare. Per tutti questi motivi, Presidente, il Gruppo Lega Salvini Premier non voterà la fiducia a questo Governo. (Applausi).

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